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La rivista degli architetti di Roma boccia il PUP senza appello

23 marzo 2011

Il numero di settembre-ottobre dello scorso anno di AR, il bimestrale dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia, è dedicato al problema della mobilità, della gestione della sosta e dell’uso della strada come spazio pubblico. Il numero di AR è molto critico sul piano urbano parcheggi, su come è stato concepito, e su come è stato realizzato.  E’ una bocciatura senza appello del PUP di Roma. Ad esempio, nell’articolo di introduzione si scrive: “La maggior parte degli ‘edifici per le automobili’ e degli spazi aperti di natura pubblica sopra i molti parcheggi interrati, costruiti o in corso di realizzazione, sono carenti sotto il profilo dell’immagine e della funzionalità. I PUP stanno modificando – spesso in peggio – l’assetto di molte piazze e assi stradali della città storico-consolidata.” Lucio Carbonara si sorprende quando fa il confronto con le altre capitali europee, ad esempio con quella svedese e scrive “A Stoccolma e in molte altre capitali non esistono i grandi parcheggi nel centro città e non è proprio prevista la possibilità di parcheggiare per strada per un lungo orario.”

Roma invece si distingue per le stranezze, ad esempio, “la Commissione Viabilità comunale ha invece emanato una direttiva agli uffici di polizia municipale che autorizza i bus turistici a sostare ‘momentaneamente’ in doppia fila”.

Ma se il piano parcheggi di Roma manca di visione strategica, anche la sua realizzazione concreta è piuttosto negativa. Massimo Locci scrive “Dei 60 e più parcheggi pertinenziali e di scambio costruiti nella prima fase, ma altrettanto si può dire per quelli in fase di realizzazione e di approvazione, ben pochi presentano qualche aspetto positivo in termini architettonici”. Luca Scalvedi sottolinea che proprio “su aree urbane che in passato sono state oggetto di lunghi e accesi dibattiti sul loro recupero, presentano spazi aperti superficiali scadenti, già in condizioni d’abbandono”. Sempre Scalvedi mette in guardia i lettori perchè “molti PUP sembrano depotenziare i caratteri del luogo lasciando alla collettività una ‘dote’ di mal costruiti e anonimi spazi aperti; pratica, questa, che sembra divenuta la norma” e che le “estrusioni volumetriche e rampe carrabili … compromettono fisicamente la continuità dei percorsi pedonali, disgiunzioni prodotte da corrive e ingombranti prese d’aria, fragili e improbabili rivestimenti di seconda scelta”. In sintesi, i PUP dequalificano l’area dove vanno a incidere. E non poteva essere altrimenti, visto che i parcheggi servono per attirare altre auto, e quindi a peggiorare il problema che vorrebero risolvere.

In definitiva, la lettura del numero di AR degli Architetti di Roma e provincia pare preannunciare il contributo al degrado progressivo della città di Roma da parte dell’amministrazione comunale guidata da Alemanno e dal suo delegato alla mobilità, Aurigemma.

4 commenti leave one →
  1. 24 marzo 2011 8:50 PM

    From our home in Buffalo, New York, we’re following your campaign against the underground parking lots, and we hope you succeed! Parking lots just bring more cars–the last thing Rome needs. Best of luck, Bill and Dianne

    • 25 marzo 2011 4:45 PM

      Hi Bill and Dianne, thank you for your understanding and wishes. We hope that our battle against the underground parking lot will end soon and successfully. If you are back in Rome, hope to meet you all in via Albalonga.

  2. Fabio permalink
    27 marzo 2011 7:23 PM

    Ci seguono anche dagli States! Siamo sempre più famosi

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